Tendenzialmente l’aumento del pH ha come conseguenza un aumento nella rimozione dell’olio : a pH basso la rimozione è stata del 40% , 30% e 28 % rispettivamente per, ACAC, ACCA, CAAC; a pH neutro la rimozione dell’olio è aumentata fino a valori dell’82%, 70% e 77% ; aumentando ulteriormente il pH fino a raggiungere valori alcalini ,pari a 10, si assiste ad un leggero aumento nella resa di rimozione. Per concludere ,le massime rimozioni di olio si osservano con la configurazione ACAC a pH=7 e CAAC a pH=10.La rimozione dell’olio nelle tre configurazione dipende da due fattori : la distribuzione degli ioni OH- al catodo e fenomeni elettrocinetici. Nella configurazione ACAC gli ioni OH- sono distribuiti equamente ,dunque più possibile la formazione di fiocchi ,mentre nella CAAC e nella ACCA la distribuzione è concentrata alle pareti con una minore formazione di fiocchi. Tra i fenomeni elettrocinetici troviamo l’elettromigrazione degli inquinanti verso l’anodo e l’elettrodeposizione di olio sulla superficie degli elettrodi .Per quanto riguarda il consumo energetico,dai risultati emerge che una CD di 100A/m2 è considerato ottimale per la rimozione dell’olio e per il consumo energetico.
Conclusioni
Il presente lavoro ha incentrato l’attenzione sul trattamento di elettrocoagulazione/flocculazione ,analizzando in particolare tre configurazioni di elettrodi diverse e valutando l’efficienza di rimozione dell’olio al variare di alcuni parametri .Dai risultati è emerso che a pH neutro la resa aumenta, così come all’aumentare della CD e  del tempo di trattamento. Confrontando, inoltre,  consumi energetici e rese di rimozione la configurazione ottimale è risultata quella ACAC con CD 100 A/m2 ,ph=7 e t=90min.
Si potrebbe pensare di applicare l’ECF con tali configurazioni degli elettrodi ad acque reflue provienienti da altre attività produttive e valutarne l’efficienza al variare dei medesimi parametri; inoltre si potrebbe incentrare l’attenzione anche su alternative di materiali per la realizzazione degli elettrodi.