La pila CDI ha dimostrato una particolare robustezza in quanto dopo 350 cicli galvanostatici (700h di funzionamento), non ha mostrato nessun calo significativo delle prestazioni, per giunta senza mai sostituire gli elettrodi ma soltanto lavandoli con acqua MilliQ \cite{anderson2021}.  

Conclusioni

Dunque la deionizzazione capacitiva sta dimostrando ottime potenzialità in termini prestazionali ed economici per desalinizzare le acque con salinità non troppo elevata come quelle salmastre. La possibilità di recuperare, nella fase di scarico, parte dell’energia utilizzata per la desalinizzazione potrebbe rendere la CDI una valida tecnologia tra quelle concorrenti. Nel prossimo futuro, quando la CDI sarà probabilmente applicabile a scala industriale, si potrebbe pensare di alleggerire in termini di consumi energetici gli impianti esistenti di desalinizzazione ad osmosi inversa, combinando le due tecnologie, in particolare andando a trattare l’acqua inizialmente (concentrazioni elevate di sale) con l’RO e in seguito con la CDI quando la salinità dell’acqua è stata già significativamente ridotta.