Al fine di ridurre i costi legati all’adozione degli MBR, si può optare per l’utilizzo delle membrane dinamiche autoformanti (Self Forming Dynamic Membrane), in quanto più economiche rispetto alle membrane convenzionali \citep{Millanar_Marfa_2021}. Esse sono composte da un materiale di supporto di vario genere (nylon, TNT, dacron…), in configurazione piana o tubolare, avente porosità da 10 a 200 micron. Tramite il processo di filtrazione si deposita la biomassa su tale materiale di supporto e si formano degli strati batterici: il cake layer ed il gel layer \citep{Ersahin_2012,Rezvani_2014,Mohan_2020}. Questi riducono la porosità del supporto, andando a migliorare il processo di filtrazione. Quando la membrana dinamica è formata, ossia siamo in condizioni operative stabili, la qualità dell’effluente è paragonabile a quella di un effluente generato da membrane convenzionali. Dunque, il principale svantaggio nell’uso di tali membrane riguarda la scarsa qualità del permeato all’inizio del processo di filtrazione, ossia quando la membrana dinamica non è ancora formata.