I prodotti farmaceutici nelle acque reflue
Da qualche decennio la sensibilità verso il tema dell’inquinamento del comparto idrico causato dai contaminanti emergenti è aumentata notevolmente. Tali contaminanti rappresentano una potenziale fonte di rischio e per tale motivo risulta necessario attuare opportuni provvedimenti prima che i loro effetti negativi possano causare danni irreversibili . Questa grande famiglia di contaminanti è composta da vari gruppi di sostanze come ad esempio i prodotti farmaceutici, i prodotti per la cura della persona, i pesticidi e gli additivi plastici industriali \citep{korshin2021}. Dal punto di vista normativo sin dalla pubblicazione della Direttiva europea 2000/60/CE si era focalizzata l’attenzione sulla strategia da adoperare per combattere l’inquinamento idrico individuando le sostanze prioritarie che potevano rappresentare un rischio per l’ambiente acquatico \citep{belgiorno2012}\citep{naddeo2020a}. Infatti nel 2001, con la decisione di esecuzione n. 2455/2001/CE, è stato redatto il primo elenco composto da 33 sostanze prioritarie da attenzionare agli Stati membri. Grazie alle successive direttive 2008/105/CE e 2013/39/UE si è passati da 33 a 45 sostanze prioritarie presenti nell’elenco e inoltre sono stati definiti gli standard di qualità ambientale SQA, i quali indicano la concentrazione dei vari inquinanti da non superare per tutelare la salute umana e l’ambiente \citep{2008}. In merito alle sostanze emergenti, tramite le decisioni di esecuzione 2015/495 e 2018/840 della Commissione europea, è stato realizzato un nuovo meccanismo per identificarle e fornire informazioni attendibili sul monitoraggio di tutte quelle sostanze che potenzialmente potrebbero inquinare l’ambiente acquatico. Tale meccanismo, chiamato elenco di controllo (Watch List), si basa sul monitoraggio di sostanze emergenti, su tutto il territorio europeo, per un periodo di almeno 4 anni e su un numero ristretto di stazioni significative. La direttiva 2013/39/UE sopracitata è stata recepita con il decreto legislativo n.172 del 13 ottobre 2015 che prevede l’istituzione del monitoraggio delle sostanze presenti nella Watch List. Secondo quanto riportato all’art. 78-undecies di tale decreto, il coordinamento del monitoraggio delle sostanze individuate viene affidato all’ ISPRA che ha il compito di selezionare le stazioni di campionamento rappresentative, definire il programma di monitoraggio e redigere una relazione finale sugli esiti del monitoraggio stesso \citep{belgiorno2007} \citep{choo2018}. Con particolare riferimento ai farmaci, anche se presenti in quantità esigue, possono avere un impatto negativo sugli ecosistemi acquatici e sulla salute umana \citep{Rathi2021}.