L'applicazione del processo di elettrocoagulazione per la rimozione dei farmaci nelle acque reflue
Il processo di elettrocoagulazione, oltre ad essere un’alternativa più economica rispetto alla coagulazione chimica, permette di ottenere una rapida rimozione degli inquinanti e una bassa produzione di fanghi. Tale processo si basa su un anodo sacrificale che subisce una dissoluzione elettrochimica per produrre varie specie metalliche, le quali destabilizzano i contaminanti colloidali nelle acque reflue e formano fiocchi e particelle aggregate che assorbono i composti disciolti \citep{dlcocke2004}. Nel momento in cui viene applicata elettricità al sistema si genera ossigeno gassoso all'anodo e idrogeno al catodo. Questi gas facilitano la raccolta dei fiocchi sulla superficie del liquido tramite flottazione, mentre i fiocchi più pesanti si depositano sul fondo del reattore per sedimentazione. Da quanto emerso in vari studi della letteratura scientifica l'elettrocoagulazione è stata applicata per le acque reflue conciarie, per quelle provenienti dalle raffinerie di petrolio, per quelle tessili, e recentemente si è rivelata efficace anche per la rimozione di composti attivi farmaceutici refrattari presenti nelle acque reflue sintetiche\citep{2017}. Nel caso studio riportato di seguito vengono analizzate le prestazioni ottenute tramite il processo di elettrocoagulazione per l'eliminazione di alcuni farmaci nelle acque reflue urbane \citep{Ensano2019}. Per condurre tale studio sono stati presi in considerazione i seguenti farmaci, i quali sono riscontrabili più frequentemente nelle acque:
- Amoxicillina (AMX): un farmaco antibiotico utilizzato nel trattamento di infezioni batteriche;
-Carbamazepina (CBZ): un farmaco usato al fine di tenere sotto controllo alcuni tipi di convulsioni associabili all’epilessia;
-Diclofenac (DCF): un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), impiegato nel trattamento di stati infiammatori e dolorosi di varia natura.
Per il setup sperimentale è stato utilizzato un reattore a scala di laboratorio di 2L costituito da un anodo in alluminio e un catodo in acciaio inossidabile, posti ad una distanza di 5 cm.