Tra i processi di trattamento emergenti troviamo i processi di ossidazione avanzata basata su radicali solari (SR-AOP), che hanno riscontato particolare attenzione come alternativa alle più diffuse tecnologie di trattamento delle acque; questo grazie alla loro capacità di ossidazione ed adattabilità \cite{wang2020,cai2020}. La struttura molecolare asimmetrica dal PMS lo rende più facilmente attivabile rispetto al perossido di idrogeno simmetrico (H2O2) e perossidisolfato (PDS) \cite{moradi2017}. Inoltre, nell’attivazione dei sistemi PMS è fortemente adottato il processo di attivazione mediante metalli di transizione che risulta essere più semplice ed economico se paragonato ai modelli basati sull’energia. Ossidi di tipo perovskite (LaMeO3, Me = metallo di transizione Fe, Co, Mn, Ni), come alternative economiche al catalizzatore metallico del gruppo del platino, hanno attirato un'attenzione diffusa per la loro stabilità termica e per l'attività catalitica predominante \cite{palkovits2020}. Nel dettaglio si utilizza come catalizzatore LaFeO3 negli AOP grazie alla presenza di ferro nella sua struttura che è stato ben noto come un efficace attivatore di H2O2, PDS e PMS \cite{bolm2009,liang2020}. Per poter superare i limiti, inerenti alla bassa superficie (m2g-1) e alla scarsa conducibilità elettronica, dei sistemi catalitici LaFeO3 sono stati creati dei composti aventi pori e drogandone i cationi metallici. \cite{sheng2018} et al. hanno sintetizzato LaAlO drogato con Cu3 perovskite (LaAl0.95Cu0.05O3) con degradazione 100% 2-clorofenolo e rimozione del TOC al 62% in reazioni fenton-simili, molto superiore a quella di LaAlO3 con il 30% e il 15%, rispettivamente. È stato dimostrato che il metallo di transizione ione Co2+ è il catalizzatore ottimale per l’attivazione del PMS, che però ha riscontrato dei limiti nell’applicazione pratica a causa della sua tossicità \cite{long2016,shang20018}. Nonostante tale limitazione il Co può essere utilizzato per una parziale sostituzione di Fe nel LaFeO3, matrice di perovskite (LaCoxFe1−xO3), al fine di migliorare la catalisi eterogenea ed evitare la contaminazione secondaria di Co omogenea2+\cite{zhao}. La sostituzione di Fe con Co potrebbe controllare lo stato di ossidazione e introdurre i vuoti di ossigeno senza distruggere la struttura \cite{li2014}. Il Cl- potrebbe reagire con OH- e SO4- promuovendo una maggiore capacità di ossidazione (Cl• e Cl2•−) \cite{hu2013}. Quindi la combinazione di Cl- in acqua salata e LaCoxFe1−xO3 del sistema PMS promuove l’eliminazione degli inquinanti organici \cite{zhao} .
Conclusioni
In conclusione è possibile affermare che la qualità dell’acqua potabile e l’efficienza dei trattamenti in relazione agli inquinanti emergenti (CEC), sono motivo di preoccupazione, perché causerebbero dei rischi alla salute umana e all’ambiente che non sono ancora completamente compresi. In particolar modo bisogna tenere in considerazione i derivati clorurti del BPA (ClxIl BPA) che sono riscontrabili in diversi ambienti acquatici, nelle urine umane e nel tessuto adiposo. Quindi risulta necessario effettuare un’analisi completa del rischio, compreso lo studio della tossicità di tali sostanze, poiché l’acqua potabile è una risorsa vitale per l’uomo ed ogni specie vivente. Tuttavia con lo stato attuale della ricerca risulta ancora complicato ricavare una camprensione dettagliata sugli effetti tossicologici ed ecologici generati dagli interferenti endocrini (EDC).