Una tecnica di bonifica alternativa: la Phytoremediation

La bonifica dei siti contaminati è uno dei temi più rilevanti nell’ambito degli interventi di recupero e di risanamento ambientale, pertanto l’identificazione, la caratterizzazione ed il recupero di aree contaminate costituiscono uno dei settori di attività di tutela ambientale di maggiore interesse. In queste aree è necessario intervenire per mettere in sicurezza il sito e successivamente per eseguire attività volte a ridurre il contenuto nel suolo di contaminanti. Per evitare che le concentrazioni di contaminanti siano superiori ai limiti normativi, che in Italia sono regolamentati dal D. Lgs. 152/06 al titolo V parte IV, sono state sviluppate diverse tecnologie e metodi per rimuoverli dai terreni inquinati. Molti di questi metodi includono la rimozione fisica del suolo nelle discariche o l'estrazione attraverso mezzi chimici o fisici \citep{Glick_2010}.  Diversi metodi fisici e chimici usati a questo scopo soffrono di gravi limitazioni come costi elevati, alterazione delle proprietà del suolo e disturbo della microflora nativa del suolo \citep{Memon_2008}.  Al contrario, la Phytoremediation è una strategia di riabilitazione efficiente, economica ed ecologica.