Inquadramento normativo e proposta d'intervento

La presenza di attività commerciali ed industriali, lo smaltimento incontrollato dei rifiuti, l’utilizzo sempre maggiore di fertilizzanti e pesticidi in agricoltura sono la causa dell’alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali, (Fig.1). Tale alterazione nel suolo, sottosuolo e nelle acque sotterranee può rappresentare un rischio per la salute umana; diventa dunque fondamentale agire prontamente ed attuare trattamenti di bonifica \cite{Carr__2017}. L'European Commission Joint Research Centre ha eseguito diversi studi per quantificare il numero di siti europei contaminati o potenzialmente contaminati e le principali fonti di contaminazione \cite{Panagos_2013}. In Italia,  l’attuale riferimento normativo è il D.lgs. 152/2006 che alle parte IV, titolo V stabilisce procedure, criteri e modalità di bonifica, e inoltre distingue i siti potenzialmente contaminati dai siti contaminati. Quando la concentrazione di almeno uno dei contaminanti supera la concentrazione soglia di contaminazione Csc, il sito è definito potenzialmente contaminato ed è quindi necessaria una caratterizzazione e un’analisi di rischio sito specifica; nel caso di superamento anche delle concentrazioni soglia di rischio Csr, il sito è detto contaminato ed è pertanto necessaria la messa in sicurezza e/o la bonifica. Nel caso studio che si presenterà, in particolare, si è riscontrata la contaminazione da idrocarburi leggeri e pesanti nel terreno, e da BTEX (Benzene, Toluene, Etilbenzene e Xilene) e IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nelle acque sotterranee limitrofe al sito \cite{gagliardi2014}. La contaminazione del sito è stata accertata dall’ARPA  locale, ed è stata causata della rottura di una tubazione di adduzione di gasolio presso un’area di rifornimento carburanti. Date le dimensioni contenute dell’area, inferiori a 1000 m2, si è adottata una procedura semplificata ai sensi dell’art. 249 D.Lgs 152/06 ed individuati i limiti tabellari Csc, come obiettivi di bonifica. Sebbene le possibilità di intervento siano molteplici \cite{Cha_neau_2003},  \cite{maffucci2012}, al fine di privilegiare tecniche adeguate alle caratteristiche del sito, che riducano in modo permanente la contaminazione, che si possano applicare in situ in modo da ridurre la movimentazione, e che minimizzino i costi di gestione a lungo termine è stato adottato l'intervento del biosparging.