Inquadramento della tematica
Ognuno di noi è in grado di percepire un odore nella maniera più soggettiva possibile. Gli odori che risultano sgradevoli ci portano a coprirci la bocca e il naso appena li avvertiamo, in quanto risultano pungenti e fastidiosi al punto tale da pensare che siano anche dannosi per la salute. Quando parliamo di cattivi odori, ci riferiamo ai VOCs, che è un acronimo che sta per Volatil Organic Compounds, ossia composti organici volatili, che sono i maggiori inquinanti atmosferici e un gran numero dei quali può causare impatto da odori e effetti anche sulla salute pubblica \cite{Hu_2020}.
Le fonti che destano maggiore preoccupazione e dissenso da parte della popolazione sono gli impianti di trattamento delle acque reflue, discariche, impianti di compostaggio e industrie alimentari (Fig. 1). Infatti, nonostante le emissioni odorigene siano in parte normate per queste opere dal testo unico ambientale (secondo autorizzazioni per le emissioni odorigene alla parte V del decreto, in ambito di emissioni in atmosfera), l’odore derivante da attività antropiche tende comunque a generare degli impatti anche sull’economia, creando problemi per la localizzazione di particolari impianti (discariche). Tuttavia, è chiaro che nonostante tutti i composti abbiano un limite di emissione inferiore al loro limite di tossicità, tali emissioni possono causare disturbi fisici come nausea, insonnia, mal di testa, problemi respiratori, perdita di appetito ed ulteriori conseguenze legate alla qualità della vita \cite{Zarra_2008}. In virtù di ciò, gli impianti che sono responsabili di tali emissioni sono stati costretti ad adottare efficaci tecnologie di riduzione delle stesse.