Abstract

Le indagini ambientali sono un insieme di analisi effettuate sulle diverse matrici ambientali ossia acqua, aria e suolo appartenenti a un determinato luogo. L’obiettivo è quello di individuare un’eventuale contaminazione (superamento concentrazione soglia di contaminazione: CSC) e i conseguenti livelli di inquinamento della stessa, in modo da promuovere interventi di bonifica e riqualificazione ambientale. Le indagini possono essere condotte mediante due tipologie: dirette o indirette.  Vengono citati aspetti dell’indagine diretta le quali a loro volta si suddividono in due categorie: geognostiche e di caratterizzazione della contaminazione. A disciplinare le diverse indagini e le diverse procedure amministrative degli interventi di bonifica sono: l’All. 2, Titolo V, Parte IV del D. Lgs. 152/2006, il ‘ Piano di indagini ambientali’, e il DM 471/99 che forniva le informazioni riguardo la localizzazione dei punti di campionamento e il numero minimo di sondaggi da effettuare. Viene inoltre citato e mostrato un caso studio nel comune di Cernusco sul Naviglio (MI).

Introduzione

L’allegato 2 del D. Lgs. 152/2006 \cite{ediltecnicoit}  ci fornisce quelli che sono i criteri generali per la caratterizzazione dei siti contaminati. Le attività di caratterizzazione  devono essere condotte in modo da permettere la validazione dei risultati finali da parte delle Pubbliche Autorità. Il piano di indagini dovrà contenere la dettagliata descrizione delle attività che saranno svolte in campo ed in laboratorio per la caratterizzazione ambientale del sito.
Le indagini avranno l'obiettivo di:
-        verificare l'esistenza di inquinamento di suolo, sottosuolo e acque sotterranee; definire il grado, l'estensione volumetrica dell'inquinamento; delimitare il volume delle aree di interramento di rifiuti;
-        individuare le possibili vie di dispersione e migrazione degli inquinanti dalle fonti verso i potenziali ricettori;
-        ricostruire le caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell'area al fine di sviluppare il modello concettuale definitivo del sito;
-        ottenere i parametri necessari a condurre nel dettaglio l'analisi di rischio sito specifica;
-        individuare i possibili ricettori.
A tal fine devono essere definiti:
-        l'ubicazione e tipologia delle indagini da svolgere, sia di tipo diretto, quali sondaggi e piezometri, sia indiretto, come i rilievi geofisici;
-        il piano di campionamento di suolo, sottosuolo, rifiuti e acque sotterranee;
-        il piano di analisi chimico-fisiche e le metodiche analitiche;
-        la profondità da raggiungere con le perforazioni, assicurando la protezione degli acquiferi profondi ed evitando il rischio di contaminazione indotta dal campionamento;
-        le metodologie di interpretazione e restituzione dei risultati.
Il D.Lgs 152/06 si limita a definire le strategie adottabili per selezionare l’ubicazione dei punti di sondaggio e prelievo delle matrici ambientali e non fornisce quindi alcuna indicazione circa la densità aerale dei punti di campionamento. Il Dm 471/99 \cite{toscana}  invece riportava il numero minimo di sondaggi da effettuare in funzione dell’estensione del sito da investigare e dal tipo di matrice da campionare. Quindi il DM 471/99:
-        Fissa criteri e procedure amministrative da seguire nella bonifica dei siti contaminati;
-        Definisce i "valori limite di concentrazione per il suolo/sottosuolo e per le acque" superati i quali il sito in oggetto dovrà essere considerato inquinato. (All. 1).
-        Nel caso del suolo, i limiti sono fissati in funzione della destinazione d'uso (rispetto alla pregressa normativa regionale toscana, il DM non stabilisce limiti per i suoli agricoli):
      ·       verde pubblico e privato – residenziale
      ·       siti ad uso commerciale - industriale
-        Individua le procedure per il prelievo e l'analisi dei campioni (All. 2);
-        Fissa i criteri per la redazione del progetto di bonifica (All. 4);
-        Fissa i criteri per gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza, bonifica e ripristino ambientale, per le misure di sicurezza e messa in sicurezza permanente (All. 3).
In letteratura sono presenti numerosi manuali e testi che indicano metodologie e linee guide per lo svolgimento del piano di indagine. Tra queste vi è il manuale fornito dall’APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici) con nome: ‘Manuale per le indagini ambientali nei siti contaminati’. Quest’ultimo tratta i temi legati ai siti contaminati, in particolare le indagini da condurre per la determinazione delle caratteristiche delle matrici ambientali, con particolare riguardo al suolo, sottosuolo e alle acque sotterranee.